07 luglio 2006

Cento di questi inni! - 2


Il nostro omaggio e il nostro augurio a Pessotto, uno dei pochi juventini dell’era della triade a essere stimato dai tifosi di tutta Italia, arriva con il secondo inno composto in occasione di Francia ’98. La canzone era dedicata a uno dei grandi (?) assenti di quella nazionale: Mark Iuliano. Il difensore della Juve è passato alla storia per la sua frase “Io so come muovermi in area di rigore”, pronunciata dopo l’evidente fallo da rigore compiuto su Ronaldo in Juventus-Inter.
Battisti e Mogol, unici al mondo, sono riusciti a capire e il suo comportamento apparentemente incomprensibile (almeno quanto il suo italiano): quando è in area di rigore Juliano si trasferisce, infatti, in una realtà parallela - visibile solo a lui - dove tutto è permesso: calci, spinta, gol non visti e non concessi. Questo colorato mondo è formato da mille giardini. I giardini di Mark.
Da cantare sull’aria di “i giardini di marzo
”, naturalmente.


I GIARDINI DI MARK

Il Pessotto passava
e Simoni gridava: “Venduti!”,
il ventuno francese
avanzava, e noi lì tutti muti.

Io pensavo al mio ruolo
e a quanti avversari atterrati
come quel brasiliano
dai capelli non ancora cresciuti.

All’entrata nell’area
le punte giocavano a calcio
io restavo a guardarli
cercando il coraggio per imitarli,

poi sconfitto tornavo
al mio ruolo: dovevo falciarli.
Ero in silenzio stampa
ma tu mi chiedevi: “Perchè non parli?”
Che fallo è?
Che gioco è?
Dai, Maldini,
riportami con te!
Le mie mani, con la Lazio,
non stavano giù,
però Bergomi...
se chiami Bergomi...

Ma ci pensi?
Per un rigore!
Un rigore che era amore, amor per me!
Tra gli azzurri e Collina manco io,
potrei correre fortissimo,
sentirmi quasi Dio!

Nella Juve trovo spazio anche per me,
però lì in nazionale
purtroppo ancora non c’è.

Nei giardini di Mark ora
arrivano nuovi avversari
che protestano a lungo:
pretendono nuovi rigori.

E Maldini? “Amichevoli sì,
ma al Mondiale stai fuori!”
Tu ti sei fatto un culo così
e per gli altri gli allori.

E la lista ufficiale
chiarì i tuoi pensieri:
sì, mancava davvero il tuo nome
tra Bergomi e Vieri...

Che fallo è...

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